Carenza di ferro: sfatiamo falsi miti e credenze

Il ferro è un minerale indispensabile per il benessere e la salute del nostro organismo; eppure, circa il 25% della popolazione mondiale ne presenta una carenza. Ciò può dipendere sia da un’assunzione inadeguata di ferro nella dieta, sia da condizioni patologiche che possono provocarne una perdita.

Quando si parla di temi importanti legati alla salute, come quello sulla carenza di ferro, è facile cadere preda di dicerie e false credenze. È il caso della nota leggenda metropolitana sull’eroe Braccio di Ferro. Quante volte avrai sentito dire dal vicino di turno, improvvisato medico, “mangia più spinaci per fare il pieno ferro”? La fama degli spinaci ricchi di ferro deriva da un errore di battitura su un’etichetta alimentare: oggi sappiamo però che gli spinaci non sono una fonte ricca di ferro (3,4 mg) e gran parte di esso è inutilizzabile come nutriente dall’organismo.

Un’altra leggenda sul ferro è quella sull’antico rimedio della nonna della “mela chiodata”, ottenuta inserendo dei chiodi di ferro nella mela. Il principio è che gli acidi presenti nella mela sciolgano e rendano disponibile il ferro, ma i chiodi oggi utilizzati contengono anche altri metalli spesso tossici come zinco, cadmio e cromo.

Ferro eme o non-eme, vitamina C o mela chiodata, anemia o carenza di ferro? È bene fare un po’ di chiarezza e sfatare qualche falso mito

Falso mito n.1 “il ferro gonfia”

In realtà, il ferro favorisce lo sviluppo della massa muscolare e non del grasso. Come componente dell’emoglobina e della mioglobina, il ferro è infatti coinvolto sia nel trasporto di ossigeno al muscolo sia nel metabolismo energetico. Al contrario, in caso di carenza di ferro e alterazione dei processi energetici, sintomi quali stanchezza, irritabilità e cattivo umore possono incidere sullo stile di vita dell’individuo provocando un eccesso di grasso corporeo.

Falso mito n.2 “il ferro eme è migliore

Non è esattamente così. Il nostro organismo assorbe il ferro eme presente negli animali anche quando ha già depositi di ferro elevati. L’assorbimento non è infatti influenzato dalla presenza di sostanze che ne ostacolano l’assimilazione, al contrario del ferro non-eme contenuto nei vegetali, che invece può essere assorbito a seconda delle necessità. 

Valori elevati dei depositi di ferro aumentano il rischio di sviluppare molte malattie come quelle cardiache, neuro-degenerative e cancro al colon-retto e malattie.

Falso mito n.3 “una dieta vegana favorisce l’anemia”

Nessuno studio ha dimostrato una correlazione tra dieta vegana ed anemia. Al contrario, alcuni vegetali come i broccoli hanno un buon contenuto di ferro e vitamina C che ne aumenta l’assorbimento

Anche i legumi come le lenticchie sono un’ottima fonte di ferro: basti pensare che 120 g di lenticchie lessate apportano 4 mg di ferro, quasi il doppio di quelli di una bistecca di manzo.

Falso mito n.4 “la vitamina C è sempre necessaria per assorbire ferro nei vegetali”

La vitamina C, in realtà, aiuta solo a migliorare l’assorbimento del ferro non eme. Quando i depositi di ferro sono scarsi, il nostro organismo ne assorbe di più; viceversa, per regolazione omeostatica, se i livelli di ferro sono elevati l’assorbimento viene bloccato. Un eccesso di vitamina C indurrebbe il nostro corpo ad assumere più ferro.

Assumere alimenti ricchi di ferro, in assenza di patologie o di un’insufficienza di ferro grave (la cosiddetta anemia sideropenica), è un modo semplice e alla portata di tutti per migliorare il proprio stato di benessere. Ma è importante fare riferimento sempre al proprio Medico curante per valutare la migliore strategia terapeutica.

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