Carenza di ferro: non solo donne, colpisce anche uomini

La carenza di ferro si verifica quando la quantità assorbita dall’organismo non soddisfa il fabbisogno fisiologico richiesto e ciò può dipendere sia da un’assunzione inadeguata nella dieta, sia da condizioni patologiche che possono provocarne una perdita.

Spesso confusa con “l’anemia” (una condizione in cui il numero di globuli rossi o la concentrazione di emoglobina al loro interno è inferiore alla norma), la carenza di ferro ha numerosi aspetti e sintomi che la rendono difficile da diagnosticare e da gestire.

Nella popolazione adulta italiana è almeno 5 volte più frequente nel sesso femminile, eppure, circa il 10% delle donne e l’11% degli uomini con più di 65 anni soffre di carenza di ferro.

Sintomi di una carenza di ferro nell’uomo

Il ferro è uno dei minerali essenziali per il benessere e la salute del nostro organismo

La sua principale funzione è rappresentata dalla produzione di emoglobina, proteina presente nei globuli rossi del sangue che ha il compito di trasportare ossigeno ai tessuti del corpo.
Il ferro è anche coinvolto nel mantenimento del sistema immunitario, nei processi di respirazione cellulare, nel metabolismo degli acidi nucleici e nel mantenimento dell’umore.

I sintomi di una carenza di ferro nell’uomo possono includere:
• stanchezza
• mal di testa
• vertigini
• pallore
• suscettibilità alle infezioni
• inappetenza e perdita di peso
• calo della memoria e dell’apprendimento
• perdita di capelli

Gli uomini (soprattutto di età compresa tra i 26 e i 44 anni) vengono a conoscenza di una carenza di ferro solo dopo aver manifestato i sintomi.

Perché è importante integrare ferro nell’uomo

Sappiamo che nella donna in età fertile si verificano importanti variazioni ormonali, strutturali e funzionali dovute alla comparsa del ciclo mestruale, che provoca una notevole perdita di ferro.

Nella donna in gravidanza soprattutto si osservano modifiche finalizzate a sostenere la crescita e a garantire il giusto apporto di nutrienti al bambino, per cui è importante integrare ferro per il corretto sviluppo dell’embrione e degli organi.

Ma perché è così importante integrare ferro anche nell’uomo?

I bassi livelli di ferro nell’uomo possono provocare difficoltà di apprendimento e concentrazione.

Una riduzione dei livelli di ferro andrebbe, inoltre, a gravare anche sulle condizioni di benessere generali: il ferro interviene infatti nella sintesi di neurotrasmettitori come la dopamina, che stimola piacere e motivazione, e la serotonina, ormone della felicità.

Carenza di ferro e sport nell’uomo

Il ferro è un buon alleato per chi pratica sport: come componente dell’emoglobina, trasporta ossigeno al muscolo, favorendo lo sviluppo della massa muscolare, ed è implicato nel metabolismo energetico.

Diversi studi in letteratura riportano un decremento della capacità aerobica in risposta ad una carenza di ferro da sport, soprattutto in quelli di resistenza.

Una riduzione dei livelli di ferro nella dieta o un minor assorbimento possono provocare limitazioni sulla “resistenza” negli atleti (questo perché si riduce il metabolismo ossidativo all’interno del muscolo esercitato).

Il risultato finale di una carenza di ferro è quindi una dipendenza maggiore dal metabolismo anaerobico per la produzione di energia nei tessuti sottoposti a esercizio fisico e una diminuzione della resistenza.
Gli atleti che partecipano a sport di resistenza dovrebbero, infatti, essere sottoposti a screening per valutare una carenza di ferro e ridurre gli effetti deleteri sull’organismo.

Come migliorare la carenza di ferro a tavola

Assumere alimenti ricchi di ferro, facendo attenzione ai giusti abbinamenti, è un altro modo semplice e alla portata di tutti per migliorare la carenza di ferro.

Alimenti ricchi di ferro sono, ad esempio, le frattaglie, le vongole, i legumi, la frutta secca e le verdure a foglia verde scuro. Ma è buona norma associare ai cibi di origine vegetale (quindi ferro non-eme) un alimento ricco di vitamina C (ad esempio il limone) per migliorarne l’assorbimento.

Attenzione però: in condizioni patologiche o insufficienze gravi, è sempre importante fare riferimento al proprio Medico curante per valutare la migliore strategia terapeutica.

Il controllo periodico tramite analisi ematochimiche, metaboliche e funzionali potrebbe essere un valido strumento per individuare precocemente il rischio di insorgenza di anemia da carenza di ferro negli uomini.

 

Bibliografia

1.Istituto Superiore di Sanità.

2.Guralnik JM, Eisenstaedt RS, Ferrucci L, Klein HG, Woodman RC. Prevalence of anemia in persons 65 years and older in the United States: evidence for a high rate of unexplained anemia. Blood. 2004 Oct 15;104(8):2263-8. doi: 10.1182/blood-2004-05-1812. Epub 2004 Jul 6. PMID: 15238427.

3.Sinclair LM, Hinton PS. Prevalence of iron deficiency with and without anemia in recreationally active men and women. J Am Diet Assoc. 2005 Jun;105(6):975-8. doi: 10.1016/j.jada.2005.03.005. PMID: 15942552.

4.Vanswearingen J. lron Deficiency in Athletes: Consequence or Adaption in Strenuous Activity. J Orthop Sports Phys Ther. 1986;7(4):192-5. doi: 10.2519/jospt.1986.7.4.192. PMID: 18802274.